Gaza, fine tregua nella Striscia: Israele attacca Hamas
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Gaza, crolla la tregua: centinaia di morti nell’attacco di Israele ad Hamas

Benjamin Netanyahu

Finita la tregua nella Striscia di Gaza: raid di Israele contro Hamas e centinaia di morti. La decisione di Benjamin Netanyahu.

Nuovi raid e ancora morti nella Striscia di Gaza: la tregua è finita. Dopo gli sviluppi delle scorse settimane e il tentativo di trovare una mediazione, Israele ha attaccato Hamas dopo che gli sforzi per estendere il cessate il fuoco sono falliti. A confermarlo sono stati i diretti interessati con le parole ufficiali anche del Premier israeliano, Benjamin Netanyahu.

Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu – newsmondo.it

Gaza, tregua finita: Israele attacca Hamas

Si è interrotta la tregua in Medio Oriente: Israele ha lanciato nella notte nuovi raid sulla Striscia di Gaza, con il premier Netanyahu che ha accusato Hamas di non voler rilasciare gli ostaggi e di respingere le proposte dei mediatori. Secondo le prime informazioni sarebbero centiniaia le vittima: almeno 330 i morti, secondo fonti palestinesi.

L’ufficio del primo ministro di Israele ha dichiarato che lui e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dato istruzioni alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) di intraprendere “un’azione forte contro l’organizzazione terroristica di Hamas” nella Striscia di Gaza. Tale sviluppo sarebbe la conseguenza del “ripetuto rifiuto di Hamas di rilasciare i nostri ostaggi, così come al suo rifiuto di tutte le proposte ricevute dall’inviato presidenziale statunitense Steve Witkoff e dai mediatori”.

La reazione di Hamas

A seguito della posizione annunciata di Israele e i vari raid, anche Hamas non ha mancato di dire la sua. Per Hamas la decisione di “riprendere la guerra”, “ha condannato a morte gli ostaggi” che si trovano ancora a Gaza. “Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di sabotare l’accordo di cessate il fuoco. La decisione di Netanyahu di riprendere la guerra è la decisione di sacrificare i prigionieri dell’occupazione e di imporre loro la condanna a morte”, si legge in una nota nella quale sempre Hamas ha denunciato che il premier israeliano stia continuando ad usare la guerra a Gaza come “una scialuppa di salvataggio” per distrarre dalla crisi politica interna.

La posizione degli Usa

In questa vicenda spicca anche la posizione degli Stati Uniti. La Casa Bianca ha confermato che Israele abbia consultato l’amministrazione americana prima di lanciare la nuova ondata di raid. “Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, invece ha scelto il rifiuto e la guerra”, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, al Times of Israel, a seguito della ripresa dei raid israeliani sulla Striscia.

Gli Houthi accanto ad Hamas

Nello scenario appena descritto sono entrati in gioco, nuovamente, anche gli Houthi dello Yemen che hanno condannato “la ripresa dell’aggressione del nemico sionista contro la Striscia di Gaza”. Da quanto si apprende da diverse tv locali, il Consiglio politico degli Houthi avrebbe fatto sarebe che “i palestinesi non verranno lasciati soli in questa battaglia e lo Yemen continuerà con il suo sostegno e la sua assistenza e intensificherà il confronto”.

Il dolore delle famiglie degli ostaggi

In questa situazione ad avere la peggio sono stati gli ostaggi del confltto. Il Forum dei familiari degli ostaggi ha reagito alla ripresa degli attacchi a Gaza sottolineando come “la paura più grande delle famiglie, dei rapiti e dei cittadini di Israele si è avverata. Il governo israeliano ha scelto di rinunciare agli ostaggi”. “Siamo scioccati, arrabbiati e terrorizzati dallo smantellamento deliberato del processo per il ritorno dei nostri cari dalla terribile prigionia di Hamas. Ritornare a combattere prima che l’ultimo rapito venga liberato costerà la vita ai 59 ostaggi che si trovano ancora a Gaza e che potrebbero essere salvati e riportati a casa”, ha fatto sapere l’organizzazione su quanto accaduto e su quanto potrebbe ancora accadere nelle prossime ore.

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ultimo aggiornamento: 18 Marzo 2025 8:28

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